lunedì 11 gennaio 2016
Mobilità sostenibile in Italia: i dati
È appena uscito il nono rapporto sulla Mobilità sostenibile in Italia. La città che risulta più ecologicasi rivela Venezia. Sono stati analizzati tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome (Trento e Bolzano) e i capoluoghi di provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti. Dopo la città lagunare, al secondo posto troviamo Brescia e al terzo posto Torino: tutte città del Nord. Palermo, tra le città del Sud, non è tra le prime dieci ma si fa notare grazie all’introduzione del servizio su area vasta insieme a sole altre 3 realtà italiane (Trento, Bolzano e Torino). Roma si posiziona al diciassettesimo posto mentre in coda arrivano Reggio Calabria, Potenza e L’Aquila, che risultano le più insostenibili. Il primo posto va a Venezia non solo perché ha l’area pedonale più estesa tra le città esaminate e il più basso indice di motorizzazione, vista la sua configurazione, ma anche perché il trasporto pubblico risulta efficiente e soprattutto per il successo dello “sharing” messo in atto, sia a livello di bici che di auto, dove il servizio risulta il migliore per offerta e per numero di corse mensili per ogni auto disponibile.In generale sembra proprio dipendere dalla condivisione dei mezzi di trasporto il successo di queste città, che segnano un calo dell’indice dimotorizzazione dello 0,5%, in controtendenza con la media nazionale (+0,2%). I veicoli a basso impatto raggiungono una percentuale dell’8,5%, cifra sulla quale incide molto di più la presenza di veicoli a metano e GPL (8,3%), rispetto a quella di veicoli a trazione ibrida o elettrica (0,21%).Gli utenti dei servizi di bike sharing sono cresciuti rispetto all’anno precedente di quasi 11 punti percentuali e quelli dei servizi di car sharing convenzionale di oltre 21, raggiungendo questi ultimi quasi quota 30.000, ai quali si aggiungono gli utenti dei servizi di car sharing cosiddetti free floating, almeno dieci volte tanto a fine 2014. La situazione per i trasporti pubblici non è però positiva, visto che 43 città su 50 contano una riduzione ulteriore del servizio.
venerdì 8 gennaio 2016
La Green Economy fa bene all'occupazione!
Ci sarà un motivo perché l’Italia è uno dei soli cinque paesi al mondo – insieme a Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone – che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 miliardi di dollari o perché le sue imprese sono tra le più competitive al mondo. Perché l’industria italiana del legno arredo con 10 miliardi di dollari di surplus è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (80 miliardi)? E ancora, è vero che oltre un quinto della domanda internazionale di prodotti della nautica da diporto è assorbito dal made in Italy?
Anche quest’anno Symbola con 2016: l’Italia in 10 selfie propone una lettura dell’economia italiana che ne evidenzia e sottolinea quei caratteri innovativi necessari per affrontare la crisi ed essere protagonisti della sfida del clima. Il primo tracciante che emerge prepotentemente è quello della green economy, un vero e proprio turbo per le imprese italiane. Sono infatti ben 372mila le aziende tricolore (il 24,5% dell’imprenditoria extra-agricola, nella manifattura addirittura il 32%) che durante la crisi hanno scommesso sulla green economy, che oggi vale il 10,3% dell’economia nazionale. Con vantaggi competitivi in termini di export (il 43,4% delle imprese manifatturiere eco-investitrici esporta stabilmente, contro il 25,5% delle altre) e di innovazione, la green economy fa bene anche all’occupazione. Nel 2015, tra green jobs propriamente detti e posti di lavoro in cui sono richieste competenze green, il 59% delle assunzioni previste è legato alla green economy: un esercito di 294mila nuovi lavoratori.
Sono dati che spiegano perché il modello produttivo italiano è in Europa tra i più innovativi ed efficienti in campo ambientale. A partire dai consumi energetici e dalle emissioni inquinanti: con 15 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro prodotto, tra i big player europei solo il Regno Unito (12 t) – che però ha un’economia meno manifatturiera della nostra, più legata a servizi e finanza – fa meglio dell’Italia. E con 113 tonnellate di anidride carbonica per milione di euro il Belpaese è secondo solo alla Francia (91 tonnellate). Siamo inoltre campioni europei nella riduzione degli scarti del sistema produttivo, leader nell’industria del riciclo e portabandiera dell’economia circolare. Con 40,1 tonnellate di rifiuti ogni milione di euro prodotto l’Italia è ben più efficiente di Regno Unito (49,8), Spagna (50,1), Germania (63,7) e Francia (83,5).
Siamo all’avanguardia anche per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile. Primi in Europa nel biologico per numero di imprese, tra i primi al mondo per superficie coltivata. Il secondo tracciante che insieme a quello green ha reso l’economia italiana più innovativa, competitiva e capace di misurarsi con la sfida principale della nostra contemporaneità, e cioè la sostenibilità, è quello legato alla creatività, alla cultura e alla bellezza. Siamo secondi solo dietro alla Germania per numero di brevetti europei per il design depositati negli anni 2010- 2014. E alla filiera della cultura – 443.000 aziende che danno lavoro a 1,4 milioni di persone – l’Italia deve 84 miliardi di euro, il 5,4% della ricchezza prodotta. Questi 84 miliardi ne mettono in moto altri 143: 1,7 euro per ogni euro prodotto dalla cultura.
giovedì 7 gennaio 2016
L'Era Glaciale è in ritardo!
Forse una cosa positiva, la mano feroce dell’uomo sul pianeta, la porterà: un ritardo globale della prossima era glaciale che slitterà di almeno 100.000 anni! L’eccessiva quantità di CO2 immessa nell’atmosfera dal nostro inquinamento sta stravolgendo anche questo passo inevitabile del ciclo storico della vita della Terra.
Non è una cosa su cui cullarsi, o di cui andar fieri, perchè comunque avrà delle conseguenze. Era meglio se non fosse mai successa, ovviamente, ma dato che siamo in ballo meglio informarsi su quel che sta succedendo. Se la concentrazione dei gas-serra dovesse aumentare ancora, dicono gli esperti, il periodo che stiamo vivendo (chiamato Olocene, ovvero l’intervallo tra un’era glaciale e l’altra) potrebbe essere il più lungo mai registrato finora.
I periodi “interglaciali” di solito durano tra i 10 e i 15.000 anni, per poi cedere il posto alle grandi glaciazioni che storicamente tornano per durare altri 100.000 anni. Il nostro Olocene invece durerà molto, molto più dei 15.000 anni previsti. Al punto che si prospetta l’invenzione di una nuova “era”, detta Antropocene. Sì, avete capito bene. La parola “antropos” indica l’uomo. L’era che ci siamo cuciti addosso, con le nostre mani, è l’era del dominio dell’uomo sul clima. Il caldo durerà a lungo, le glaciazioni ritarderanno di millenni, e da questo la Terra ne uscirà stravolta, cambiata per sempre. Non possiamo sapere se in meglio o in peggio. Forse ci trasformeremo in un altro desolato Marte… oppure ci adatteremo a respirare veleni. Lo scopriremo sopravvivendo come specie.
I periodi “interglaciali” di solito durano tra i 10 e i 15.000 anni, per poi cedere il posto alle grandi glaciazioni che storicamente tornano per durare altri 100.000 anni. Il nostro Olocene invece durerà molto, molto più dei 15.000 anni previsti. Al punto che si prospetta l’invenzione di una nuova “era”, detta Antropocene. Sì, avete capito bene. La parola “antropos” indica l’uomo. L’era che ci siamo cuciti addosso, con le nostre mani, è l’era del dominio dell’uomo sul clima. Il caldo durerà a lungo, le glaciazioni ritarderanno di millenni, e da questo la Terra ne uscirà stravolta, cambiata per sempre. Non possiamo sapere se in meglio o in peggio. Forse ci trasformeremo in un altro desolato Marte… oppure ci adatteremo a respirare veleni. Lo scopriremo sopravvivendo come specie.
lunedì 4 gennaio 2016
Cura del giardino in inverno
Bentornati all’appuntamento con gli articoli del blog di Falcinelli Group!
Primo post del 2016 questo, e come non iniziare al meglio l’anno nuovo se non proseguendo la nostra serie di articoli sulla manutenzione del giardino?
Seguendo i nostri consigli avete mantenuto un manto erboso impeccabile nella stagione estiva, arrivando poi in autunno a prepararlo per il grande freddo.
E adesso? Cosa fare per presentarsi impeccabilmente all’appuntamento con la primavera?
In inverno, ed in particolare modo nel mese di Gennaio, gli interventi da apportare nel vostro giardino non sono invasivi o di grandi proporzioni. Si tratta infatti più di un periodo di mantenimento, in quanto il manto erboso si è già adattato in autunno alle temperature più fredde. Innanzitutto, la prima preoccupazione è tenere il prato e gli altri spazi verdi ben puliti dalle foglie, in modo che esse non siano d’ostacolo al nutrimento delle radici. Nelle zone con il clima più mite, dove vi è minor rischio di gelate, è possibile potare arbusti da fiore a fioritura tardo primaverile o estiva, come ad esempio le rose. Lasciamo invece intatti quegli arbusti che fioriranno solo all'inizio della primavera, come gelsomini, camelie ed azalee; poteremo queste piante in seguito, dopo la fioritura, perchè già in questo periodo stanno preparando le gemme fiorali.
A Gennaio, ed in generale nella stagione invernale, è meglio utilizzare concimi con un valori alti di fosforo e potassio, in modo che le piante siano rafforzate; è anche possibile iniziare già a portarsi avanti con i lavori, arricchendo il terreno in preparazione alla primavera. In tal caso possiamo utilizzare concime organico maturo, oppure concime granulare a lenta cessione, ricco di azoto. Con questo accorgimento, effettuabile verso la fine dell’inverno, si arricchisce il terreno per alcuni mesi in modo che le piante possano trovare molti elementi nutritivi non appena ricominciano a vegetare, al lento risalire delle temperature.
Se la stagione è molto secca, vi consigliamo di annaffiare regolarmente le piante sempreverdi, che non possiedono un periodo di riposo degno di questo nome; può rivelarsi inoltre necessario, nelle regioni caratterizzate da clima umido, irrigare il prato o le siepi, anche se tendenzialmente il mese di Gennaio è piuttosto piovoso (fatto che ci permetterà di evitare abbondanti annaffiature!)
Durante questo periodo, gran parte delle piante è a riposo. E' dunque il periodo ideale per piantare arbusti da fiore in zolla o in vaso. Se non lo abbiamo già fatto, siamo ancora in tempo per piantare le bulbose a fioritura primaverile (ad esempio i tulipani), soprattutto in caso di inverno non particolarmente rigido; queste piante infatti riescono a sopportare e superare il freddo solo se sono già state messe a dimora all'arrivo dei grandi freddi! Se invece vogliamo qualcosa di pronto effetto, piantiamo delle viole; queste piante non temono affatto il gelo, fiorendo indisturbate per tutto l'inverno!
Un ultimo consiglio: se avete un balcone approfittate di questo periodo per piantare dell’erica, e in breve tempo potrete prepararvi a risultati spettacolari!
giovedì 10 dicembre 2015
Un Natale Green!
Secondo le previsioni, i regali del Natale 2015 saranno molto “green”. Quest’anno, secondo un sondaggio sulle abitudini di acquisto durante il periodo natalizio, gli italiani sono infatti risultati particolarmente sensibili alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale.
Un ritrovato legame con l’ambiente e la sua cura dunque, unito ovviamente anche alla necessità di risparmio, poiché molto spesso un regalo eco-sostenibile è anche più conveniente in termini di prezzo. Il consumatore è diventato maggiormente attento ed accorto anche nella scelta di un regalo tecnologico; questo perché un prodotto a maggiore efficienza energetica consente un risparmio dilazionato nel tempo, per via del minor consumo di energia. Conviene però prestare molta attenzione agli apparecchi hi-tech che presentano ancora caratteristiche energivore di vecchia generazione, e che pertanto incidono pesantemente sulla bolletta.
In questi tempi è bene puntare sull'efficienza energetica anche per quanto riguarda gli addobbi natalizi. Così si potrà risparmiare e contemporaneamente contribuire a ridurre le emissioni di CO2, rendendo il Natale più “green”!
Secondo i dati raccolti, quest'anno gli italiani spenderanno circa 200 euro per i regali di Natale, e sempre più spesso la scelta ricadrà su doni green. Non diminuirà il numero dei destinatari di tali regali, piuttosto si taglierà sul costo di ogni singolo regalo ricorrendo al fai da te e affidandosi alla propria manualità ed intuizione per un riciclo creativo: una scelta ecologica che sta iniziando a spopolare e fare tendenza.
Veniamo però al clou: cosa regalare ai propri cari per un natale davvero green? Ecco alcune idee selezionate da noi!
- Il cesto natalizio bio.
Il cesto è un must intramontabile. Riempitelo di prodotti genuini e a km zero, per un regalo gustoso e davvero irresistibile!
- Cosmetici green.
Prodotti naturali per il corpo. Semplicemente di qualità superiore ai normali cosmetici per impatto sulla pelle, possono fare la differenza sotto l’albero quando verrà il momento di consegnare il regalo alle vostre amiche!
- Bombe di semi.
Dedicate ai più piccoli ambientalisti, le bombe di semi sono sacchetti ripieni di semi, terriccio e fertilizzante. Lanciandole in giro per la città possiamo favorire la crescita di fiori e piante in luoghi non comuni, aiutando anche la sopravvivenza delle api nell’ambiente urbano. Le bombe di semi si possono acquistare online, ma esistono anche ricette per fabbricarle direttamente in casa!
- Pianta mangia inquinanti.
Le piante da interni sono il modo migliore per migliorare la qualità dell’aria in casa in modo naturale. Fateci un pensierino! ;)
- Kit per l’orto.
Un orto domestico aiuta a rilassarsi, a produrre cibo sano in modo autonomo e ad intraprendere ed apprezzare uno stile di vita ecocompatibile. Regalare attrezzi da giardinaggio ed un set di semi da piantare è una bella idea per proporre un nuovo hobby ai vostri cari ed introdurli ad uno stile di vita green!
Queste sono solo alcune delle idee che vi proponiamo. E voi?
Avete in mente qualche altro regalo green per il vostro Natale?
Fateci sapere le vostre scelte!
A noi di Falcinelli Group non rimane altro che augurarvi buone feste e darvi appuntamento al prossimo articolo!
sabato 14 novembre 2015
8 consigli per risparmiare sul riscaldamento
Oggi il nostro blog ospita un tema decisamente d'attualità, viste le rigide temperature a cui siamo sottoposti in questo periodo.
Quanti di voi vorrebbero poter starsene tutto il giorno in casa con i riscaldamenti accesi, mentre fuori il gelo imperversa? Purtroppo, una casa costantemente riscaldata implica grosse spese e sprechi, rendendo questo sogno di fatto impossibile.
Esistono però alcuni semplicissimi accorgimenti per risparmiare sulle spese di riscaldamento, delle piccole accortezze che vi permetteranno di riscaldare un po' di più il vostro ambiente domestico. Vediamole insieme, riassunte nei nostri 8 consigli per risparmiare sul riscaldamento!
Quanti di voi vorrebbero poter starsene tutto il giorno in casa con i riscaldamenti accesi, mentre fuori il gelo imperversa? Purtroppo, una casa costantemente riscaldata implica grosse spese e sprechi, rendendo questo sogno di fatto impossibile.
Esistono però alcuni semplicissimi accorgimenti per risparmiare sulle spese di riscaldamento, delle piccole accortezze che vi permetteranno di riscaldare un po' di più il vostro ambiente domestico. Vediamole insieme, riassunte nei nostri 8 consigli per risparmiare sul riscaldamento!
1. Eseguendo una manutenzione regolare all’impianto di riscaldamento, svolta da personale specializzato, avrete un impianto più sicuro ed efficiente (con sensibili risparmi del consumo), e completamente a norma.
2. Se sui vostri termosifoni sono presenti valvole termostatiche, ricordatevi di ridurre la temperatura nelle stanze che non state usando. Tenete sempre in mente che l'eccesso è nemico della necessità, e vivere in un ambiente confortevole ma senza grandi sbalzi di temperatura tra esterno ed interno vi farà guadagnare, sia in terminidi salute che di portafoglio.
3. Non coprite i termosifoni, lasciateli sempre liberi di diffondere appieno il loro calore.
4. Inserite una tavola di materiale isolante tra finestre e radiatori, nel caso essi si trovino vicini, ed eviterete qualsiasi tipo di dispersione dovuta alla parete ormai fredda!
5. Spurgate l’aria dai radiatori: il calore e la sua diffusione miglioreranno!
6. Durante la notte, spegnete la caldaia: le coperte esisteranno per qualche scopo, no? :)
7. Non tenete il riscaldamento acceso quando non c'è nessuno in casa o mentre tenete le finestre aperte per cambiare aria!
8. Non superare i tempi e gli orari dell' esercizio di riscaldamento consentiti dal D.P.R. N.74/13.
Noi di Falcinelli Group speriamo che i nostri consigli possano esservi d'aiuto nella stagione invernale.
Per qualsiasi necessità vi ricordiamo anche i nostri servizi di impiantistica, che si occupano sia di installazione che di manutenzione di impianti di riscaldamento ed elettrici!
A presto!
A presto!
mercoledì 14 ottobre 2015
Manutenzione autunnale del giardino
Rieccoci qua sul blog di Falcinelli Group!
Siamo a metà Ottobre: dalla t-shirt si passa stabilmente al maglione e dal mare all'ufficio. E così, onorando il ciclo delle stagioni, torniamo a parlare di cura e manutenzione dei vostri spazi verdi.
Nonostante la temperatura non più afosa, infatti, il giardino necessità di importanti cure anche in questo periodo per resistere nel pieno del suo splendore! Vediamo insieme qualche dritta per avere un giardino perfetto anche sotto alle foglie cadenti!
Scopo principale di tutti i consigli che stiamo per darvi è la preparazione alla stagione invernale: in autunno, infatti, ogni intervento di manutenzione in giardino è volto ad abituare il manto erboso via via a temperature sempre più rigide, per poi tornare all'antico splendore all'arrivo della primavera.
Innanzitutto, occorrerà ridurre la frequenza dei tagli dell'erba, poichè essa cresce più lentamente in questo periodo dell'anno. Basterà intervenire una volta a settimana, andando progressivamente ad aumentare l'altezza dell'erba per arrivare a circa 4 centimetri.
In autunno uno dei principali problemi per il manto erboso è dato dalla formazione di muschio e feltro, che impediscono alle radici un'ottimale respirazione. In particolare, il muschio prolifera in caso di ombra eccessiva o con sementi non adatte ad un certo tipo di terreno, e che quindi incontrano serie difficoltà nella crescita. In queste situazioni, il primo rimedio è rastrellare la superficie, passando quindi all'operazione di arieggiatura, affinchè il manto erboso torni a “respirare”. Consigliamo di usare l'arieggiatore a motore o manuale, un apposito strumento dotato di lame rotanti che incidono la superficie tra i fili d'erba. Ripetendo questa operazione una volta al mese nelle stagioni intermedie si il manto erboso assorbe meglio l'acqua.
Dopo aver arieggiato il manto erboso, si dovrà cospargere il terreno con uno strato di torba mista a sabbia per livellare il suolo e favorire il drenaggio.
In seguito si passa alla concimazione, utile per fornire al manto erboso il giusto nutrimento per produrre nuova vegetazione.
Infine, l'ultimo passaggio consiste nella risemina. E' infatti solo con il rinfoltimento del manto erboso che possiamo definire conclusa la manutenzione autunnale! Si procede applicando del terriccio nelle zone spoglie, per poi seminare e innaffiare in modo frequente fino a quando l'erba non sarà ricresciuta!
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