Gli alberi sono al centro del nostro ecosistema, sono
fonte di simbolismo e ci somigliano.
Gli alberi che ci circondano hanno un linguaggio che si
esprime con gesti e significati simili a quelli degli uomini. Nel libro “La
saggezza degli alberi” di Peter Wohlleben, l’autore dimostra la teoria secondo
la quale gli alberi comunicano tra loro, amano e odiano, hanno regole di
convivenza.
Che l’albero sia un simbolo è noto. L’albero è simbolo di
memoria: ognuno di noi ha un albero a cui è legato un ricordo particolare,
quando vi si arrampicava da bambino o
quando vi ha passato sotto ore a parlare con gli amici.
L’albero può essere la pietra miliare di una tradizione,
religione e cultura, come l’albero dell’Eden o può dare ispirazione come ha
fatto con Newton.
Alla fine degli anni ’60 si è iniziato a parlare di etica
ambientale, della necessità di avere uno stile di vita sostenibile. Da questo
momento sono nati anche i movimenti per i diritti degli animali, che hanno
gettato le basi per la sostenibilità moderna.
Gli alberi comunicano non solo attraverso i simbolismi
che l’uomo gli appone ma anche tra di loro. Appartengono a una comunità
vegetale a noi sconosciuta. Wohlleben, nel suo libro, racconta che i re della
foresta sono la quercia e il faggio che hanno i comportamenti della madre e del
padre di famiglia.
Il faggio lascia cadere le foglie che creano un tappeto che viene assorbito dal terreno, diventando
humus per la crescita di altre specie, allo stesso tempo è in grado di crescere
attraverso le chiome degli alberi vicini.
La quercia, grazie al suo fusto aitante, è riconosciuto
come l’albero eroico: accetta umidità, aridità, indurimento del terreno e
ghiaccio riuscendo a vivere per 5000 anni.
Ogni albero ha una personalità e un carattere diverso,
proprio come gli uomini. La quercia è saggia, robusta e resiliente, il faggio è
invece resistente, alto determinato e se serve spietato. La betulla viene
descritta come un albero tra i più litigiosi e irritabili.
Ci sono anche casi in cui gli alberi hanno dei sentimenti
di amore e convivenza amichevole: ad esempio quando cooperano per raggiungere
più luce.
Oltre il salice piangente ci sono alberi che piangono
veramente, facendo trapelare resina.
In conclusione, gli alberi ci assomigliano più di quanto
pensassimo: hanno personalità, carattere
e comunicano. Se queste scoperto fossero state fatte in concomitanza con le
teoria sull’etica ambientale, il processo di sensibilizzazione verso la natura
sarebbe cominciato in anticipo.