martedì 24 maggio 2016

Allarme febbre gialla: la zanzara portatrice del virus è presente in Italia



Allarme febbre gialla: sta colpendo l’Angola, compresa la capitale Luanda, con la peggiore epidemia mai verificatasi dal 1986 in Africa. Il Prof. Massimo Andreoni, primario di malattie infettive presso il ptv di Tor Vergata, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Rispetto a Zika, la febbre gialla è una malattia molto più grave –ha spiegato Andreoni -, ha una mortalità alta, che arriva al 10-20% e colpisce persone sane. Per l’Italia è un problema legato al fatto che la zanzara vettore del virus è presente anche qui. Se arrivano persone malate in Italia e la zanzara dovesse pungerle, potenzialmente si potrebbe aprire un focolaio di febbre gialla anche in Italia. Esistono diverse decine di migliaia di casi nel mondo”.
Ci sono diverse malattie che la zanzara tigre presente in Italia può trasportare a noi come Chikungunya, Zika e Dengue –ha affermato Andreoni-. Dobbiamo tener presente che quando noi diciamo che alcuni tipi di zanzare in Italia non ci sono, nel mondo è già accaduto che alcune zanzare che non si pensava fossero vettori, invece hanno dimostrato di esserlo. Più che preoccuparci di dire ‘oddio, questa malattia può essere o non può essere trasportata’, dobbiamo intensificare la lotta alle zanzare, cercando di mettere in atto tutte quelle precauzioni per rendere dura la vita alle zanzare che sono intorno a noi”.

martedì 10 maggio 2016

Giardini verticali: i consigli per realizzarne uno tutto tuo!

Coltivare un piccolo orto, o uno splendido giardino fiorito, non è operazione sempre semplice, soprattutto per chi vive in città. Non tutti possono infatti disporre di un appezzamento di terreno da gestire secondo i propri desideri, inoltre spesso terrazze e balconi offrono giusto lo spazio per ospitare qualche vaso di piccole dimensioni. Perché allora non recuperare in altezza con un rigoglioso giardino verticale, dove far crescere gustosi ortaggi, erbe aromatiche e profumati fiori?
Il giardino verticale è un’idea che trova sempre più spazio, in particolare nei centri urbani. Si tratta di opere alla portata di tutti; ecco qualche consiglio per realizzare il proprio giardino verticale sul terrazzo di casa, o su un davanzale, il tutto a costo ridotto grazie al riciclo creativo.
Realizzare un giardino verticale è tanto facile quanto recuperare un vecchio pallet. Queste strutture in legno, solitamente utilizzate per il trasporto e lo stoccaggio di prodotti di grandi dimensioni, sono largamente disponibili e si prestano ai più svariati riutilizzi. Recuperarli è molto sempre: in molti ne avranno di certo un esemplare in garage o in cantina, dimenticato a seguito della consegna di un grande elettrodomestico o di un corposo mobile, inoltre spesso sono regalati da centri commerciali o da piccole aziende per chi ne facesse richiesta.
Oltre al pallet, questo progetto richiede l’uso di strumenti largamente disponibili nei negozi dedicati al bricolage: sarà sufficiente procurarsi dei chiodi per il legno di circa 3-5 centimetri ciascuno, un martello, della colla vinilica, della vernice trasparente fissativa per il legno e, se necessario, anche un telo in tessuto per giardino, di circa 2 metri di larghezza e altrettanti in altezza. L’obiettivo è quello di posizionare in verticale il pallet, per trasformare la sua struttura tipica a listelli in tante terrazzine, dove coltivare le proprie varietà preferite.
Come facile notare, la superficie superiore del pallet è solcata da assi orizzontali, separati fra di loro da pochi centimetri. Con l’aiuto del martello, utilizzato dall’estremità per l’estrazione dei chiodi, si rimuovano alcuni di questi assi affinché risultino alternati, creando quindi uno spazio più generoso per la crescita delle proprie piantine. Gli elementi tolti, però, non andranno buttati: questi costituiranno la base delle terrazzine di coltivazione, dove verrà inserito il terriccio. Andranno quindi nuovamente inchiodati agli assi rimasti nella posizione originale, con un angolo di 90 gradi, ottenendo quindi una tipica forma a “L”. Realizzate le varie sezioni, si dipinge quindi il tutto con la vernice trasparente fissativa per legno, affinché il proprio giardino verticale resista alle intemperie e duri nel tempo. Quando la vernice sarà asciutta, e sempre con l’aiuto dei chiodi, sul retro si potrà fissare il telo in tessuto da giardinaggio, per evitare la terra cada: i chiodi andranno messi per tutta la cornice, quindi sul profilo delle base dei terrazzini creati. Per gli angoli più nascosti, difficili da raggiungere con il martello, si potrà fissare il tutto con della colla vinilica o, in alternativa, con del silicone.
Non resta quindi che posizionare in verticale il proprio pallet, fissandolo alla parete se necessario, e riempire ogni terrazzina realizzata con del terriccio adatto alla coltivazione delle piante scelte.
Le bottiglie in plastica rappresentano probabilmente i rifiuti maggiormente prodotti, e anche ingombranti, all’interno della casa. E sebbene il loro smaltimento divenga sempre più efficiente, ricorrere al riciclo è di certo un’idea ecosostenibile e molto pratica. E proprio dalle bottiglie si potrà realizzare uno splendido giardino verticale, anche sospeso: basterà adagiare gli elementi in orizzontale, quindi realizzare un’apertura laterale dove inserire il terriccio.
L’occorrente per questo progetto è alla portata di tutti: sarà sufficiente dotarsi di una decina di bottiglie di plastica da 1.5 o 2 litri di capienza, di un pennarello indelebile, fogli di carta A4 o cartoncino, forbici e cutter, nastro carta, spago e qualche filo di rafia.
Si prenda un foglio di carta A4, oppure un cartoncino, e si disegni un rettangolo dagli angoli arrotondati, lungo circa cinque centimetri in meno rispetto alla bottiglia e largo una decina. Il rettangolo realizzato servirà da guida per creare l’apertura laterale sulla plastica: si fissi la forma ottenuta lungo la bottiglia con il nastro carta e, procedendo in sicurezza, si proceda al taglio con il cutter oppure con le forbici. Dalla parte opposta dell’apertura, invece, andranno realizzati un paio di fori, per garantire il deflusso dell’acqua. Dopo essersi assicurati di aver avvitato in modo saldo il tappo alla bottiglia, si inserisca il terriccio prescelto e si proceda alla semina. Basterà quindi adagiare i vasetti riciclati realizzati su davanzali e ripiani o, in alternativa, appenderli in modo creativo con dello spago o del filo di rafia colorato, legato attorno al collo e al fondo di ogni singolo esemplare.

martedì 3 maggio 2016

Global warming: e se la temperatura aumentasse di mezzo grado?




Quando a Parigi, durante la conferenza del clima di fine 2015, si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo gli uomini più potenti della Terra e gli studiosi dei cambiamenti climatici, in molti erano d'accordo su quanto sia importante contenere l'aumento della temperatura media del pianeta entro i 2 °C rispetto al periodo preindustriale (oggi siamo a circa +1 °C).

In quell'occasione, tuttavia, alcuni ricercatori sostennero che l'obiettivo dovrebbe forse essere più basso, determinato a 1,5 °C: una differenza di mezzo grado può sembrare poca cosa, ma una recente ricerca ha dimostrato che, su scala globale, un piccolo scarto può avere un impatto importante su alcune aree del pianeta.

«Abbiamo trovato grandissime differenze>> spiega Carl Friederich Schleussner del Cilmate Analytics <<sulle eventualità provocate da questo piccolo scarto per tutti i luoghi del pianeta che abbiamo analizzato, i quali vanno dagli eventi estremi alla reperibilità dell'acqua, dai raccolti al degrado delle barriere coralline».


A livello globale, con 1,5 °C il livello del mare aumenterà di "soli" 40 centimetri prima di fine secolo; un ulteriore mezzo grado porterebbe la crescita a 50 centimetri, con risultati drammatici per molte città costiere e catastrofici per le isole coralline abitate dall'uomo.