venerdì 22 aprile 2016

Giornata Mondiale della Terra




Nella Giornata mondiale della Terra si è tenuta una cerimonia al Palazzo di Vetro dell'Onu, a New York, per la firma dello storico accordo sul clima raggiunto lo scorso dicembre a Parigi, per fermare il riscaldamento del Pianeta. A siglare l'impegno davanti al segretario generale Ban Ki Moon, un numero record di oltre 171 Paesi. Il primo è stato il presidente francese Francois Hollande; per l'Italia ha firmato il premier Matteo Renzi . Il segretario di Stato americano John Kerry ha firmato con la nipotina in braccio. "Un messaggio di speranza per le future generazioni" come hanno detto molti leader tra cui Renzi. Alla cerimonia è intervenuto anche il messaggero delle Nazioni Unite per il clima, Leonardo di Caprio

"E' una corsa contro il tempo, la finestra per mantenere l'aumento della temperatura globale al di sotto i 2 gradi, e ancora di più contenerlo entro 1,5 gradi, si sta rapidamente chiudendo": cosi' il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, aprendo la cerimonia. "Sono 171 i Paesi che sono qui per firmare: stiamo raggiungendo un record in questa sala, ma anche fuori - ha continuato Ban -, sulle temperature globali, sullo scioglimento dei ghiacci e sul livello di carbonio nell'atmosfera". "Per questo - ha concluso - chiedo a tutti i Paesi di firmare velocemente l'accordo di Parigi, in modo che possa entrare in vigore il più presto possibile".

L'evento è stato voluto da Ban Ki moon proprio oggi in cui si celebra la Giornata mondiale della Terra e la cerimonia è senza precedenti per il numero di capi di Stato o di governo - una presenza record dal 1982, quando 119 Stati siglarono la Convenzione sul mare - Per l'Italia con Renzi c'è anche il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti, che dice: "Oggi firmiamo un accordo fondamentale per il futuro del Pianeta e da domani dovremo passare ai fatti. Ogni Paese si impegna con azioni all'interno del suo territorio, tenendo presente che gli Stati più poveri sono quelli che soffrono di più gli effetti dei cambiamenti climatici e per questo ci vuole una grande cooperazione. E' questa la forza dell'accordo: la consapevolezza che la sfida ai cambiamenti climatici o si vince tutti insieme o non si può vincere". "L'obiettivo - aggiunge Galletti - è quello di investire ancora di più sulle rinnovabili e il nostro Paese ha già fatto moltissimo in questo senso. Noi - ricorda - abbiamo il 17% di produzione di energie rinnovabili sul totale della produzione. Dobbiamo continuare su questa strada".


Tutti i leader hanno messo la propria firma come impegno ufficiale al raggiungimento dell'obiettivo di restare "ben al di sotto dei 2 gradi" di aumento della temperatura rispetto ai livelli pre-industriali, e se possibile contenerlo entro 1,5 gradi. Così, dicono gli scienziati, si potranno evitare conseguenze catastrofiche. Per frenare il global warming, la strada è ridurre fino ad azzerare entro la seconda metà del secolo le emissioni di gas a effetto serra mettendo un freno ai combustibili fossili e dando slancio alle rinnovabili.

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