martedì 14 maggio 2019


SACCHETTI LAVORATI A MAGLIA

Gli ingredienti della ricetta sono solo tre: sacchetti da riciclare in plastica, un ferro per uncinetto e tanta voglia di fare qualcosa per le persone in difficoltà. Un capolavoro del riciclo ha preso vita in una chiesa di Ohama in Nebraska, nella quale le signore passano il tempo imparando a riciclare rifiuti in un aiuto concreto per i senzatetto. In questo laboratorio sostenibilità sociale ed ambientale si mixano in un progetto altruista e rispettoso dell’ambiente, che dona materassini resistenti, impermeabili ed isolanti alle persone che vivono in strada.

LA RICETTA PER CREARE MATERASSINI CON I SACCHETTI DA RICICLARE

Per trasformare la plastica dei sacchetti da riciclare in un materassino da “campeggio” bastano una forbice, una montagna di bustine usate e un ferro da uncinetto. Una volta ridotte le buste in anelli, si collegano tra di loro con un semplicissimo nodo piano, fino a creare un gomitolo di “filo di plastica”.
Quando la materia prima è pronta, con il ferro da uncinetto si annodano i sacchetti da riciclare con uno dei punti base della tecnica del ricamo fino ad ottenere una trama compatta, regolare e spessa qualche centimetro. Basta davvero poco per realizzare un materassino utile ed ecologico per le persone in difficoltà, e le signore del Nebraska che frequentano la chiesa metodista Faith
Westwood mettono i loro decenni di esperienza nel lavoro a maglia al servizio della comunità.
http://www.rinnovabili.it/ambiente/sacchetti-da-riciclare-maglia-homeless-876/

Incredibile di quanti prodotti si possano produrre riciclando la plastica! Uniamoci anche noi aretini a questa stupenda organizzazione! Insegniamo ai nostri bambini che invece di gettare i rifiuti per strada, al parco (per esempio al parco del Pionta) oppure fuori dalle Scuole, possono crearci un infinità di oggetti divertendosi! 





giovedì 21 marzo 2019

L' "ultima" super Luna dell'anno


http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Ultima-Superluna-dellanno-3a42a6ce-a1eb-4590-a586-e9fd168975be.html#foto-1


L'ultima “Superluna” dell’anno.
Spettacolo nel cielo per la Superluna, una luna al massimo della pienezza e al punto di minore distanza dalla Terra (o quasi).
Fonte:  www.rainews.it 

venerdì 7 dicembre 2018


A New York c’è una storia di cui si parla da due mesi, che sta montando sempre di più e sta facendo il giro del mondo: è quella della misteriosa anatra mandarina. È una specie diffusa in Cina, Giappone e Corea ma rara nel resto del mondo: negli Stati Uniti ci sono piccoli gruppi sparsi allo stato selvatico più un esemplare maschio avvistato il 10 ottobre scorso a Central Park. Due mesi dopo non si sa ancora come sia arrivato nel parco: potrebbe essere scappato da uno zoo locale o dalla casa di qualcuno nel vicino stato del New Jersey (a New York è vietato avere un’anatra come animale domestico); o potrebbe essere stato liberato dal suo proprietario. 
L’origine sconosciuta, la rarità e soprattutto la sua bellezza, per il piumaggio dai colori vivaci e per le ali a punta a forma di vela, hanno trasformato l’anatra nell'animale più chiacchierato e ricercato della città.
Nell’ultimo mese, scrive il New York Times, l’anatra è diventata una celebrità internazionale ed è stata citata in un tweet anche dal People’s Daily China, il giornale ufficiale del Partito comunista cinese.



Meno felici della presenza dell’anatra sono gli storici bird-watchers di Central Park, gli appassionati osservatori di uccelli: considerano l’anatra mandarina e i suoi ammiratori un fastidioso fenomeno da baraccone; Sean Sime, che osserva gli uccelli a Central Park da 20 anni, l’ha per esempio definita la «Kim Kardashian delle anatre»: «è una specie di isteria artificiale. Anziché un autentico sentimento verso la natura è un reality. Non è uccello selvaggio che dovrebbe esser qui». 
Qualcuno è comunque contento per l’interesse suscitato dall’anatra che potrebbe avvicinare nuovi appassionati, oltre che personalmente eccitato dalla sua presenza: tra loro c’è per esempio David Barrett, che gestisce il Manhattan Bird Alert e che ha cercato di avvicinare l’anatra attirandola prima con pezzetti di pretzel e poi arrampicandosi su un albero e usando un richiamo che però ha attirato solo le solite anatre.
Secondo gli esperti è possibile che passi l’inverno e il Natale a New York e finisca per stabilirsi lì definitivamente.
Un ornitologo del Cornell Lab of Ornithology ha anche spiegato al New York Times che potrebbe accoppiarsi con le anatre native, ma non è chiaro se possano procreare insieme degli anatroccoli. 
Nonostante queste rassicurazioni, un mancato avvistamento troppo prolungato provoca subito preoccupazione e allerta tra i fan dell’anatra: potrebbe essersene andata o qualcuno, cedendo più di altri al fascino della sua bellezza, potrebbe averla rubata, tenendosela tutta per sé e sottraendola a tutti noi.






martedì 30 ottobre 2018

Gli alberi come gli uomini!




Gli alberi sono al centro del nostro ecosistema, sono fonte di simbolismo e ci somigliano.

Gli alberi che ci circondano hanno un linguaggio che si esprime con gesti e significati simili a quelli degli uomini. Nel libro “La saggezza degli alberi” di Peter Wohlleben, l’autore dimostra la teoria secondo la quale gli alberi comunicano tra loro, amano e odiano, hanno regole di convivenza.

Che l’albero sia un simbolo è noto. L’albero è simbolo di memoria: ognuno di noi ha un albero a cui è legato un ricordo particolare, quando vi si arrampicava da bambino  o quando vi ha passato sotto ore a parlare con gli amici.
L’albero può essere la pietra miliare di una tradizione, religione e cultura, come l’albero dell’Eden o può dare ispirazione come ha fatto con Newton.

Alla fine degli anni ’60 si è iniziato a parlare di etica ambientale, della necessità di avere uno stile di vita sostenibile. Da questo momento sono nati anche i movimenti per i diritti degli animali, che hanno gettato le basi per la sostenibilità moderna.

Gli alberi comunicano non solo attraverso i simbolismi che l’uomo gli appone ma anche tra di loro. Appartengono a una comunità vegetale a noi sconosciuta. Wohlleben, nel suo libro, racconta che i re della foresta sono la quercia e il faggio che hanno i comportamenti della madre e del padre di famiglia.
Il faggio lascia cadere le foglie che creano un tappeto  che viene assorbito dal terreno, diventando humus per la crescita di altre specie, allo stesso tempo è in grado di crescere attraverso le chiome degli alberi vicini.
La quercia, grazie al suo fusto aitante, è riconosciuto come l’albero eroico: accetta umidità, aridità, indurimento del terreno e ghiaccio riuscendo a vivere per 5000 anni.

Ogni albero ha una personalità e un carattere diverso, proprio come gli uomini. La quercia è saggia, robusta e resiliente, il faggio è invece resistente, alto determinato e se serve spietato. La betulla viene descritta come un albero tra i più litigiosi e irritabili.

Ci sono anche casi in cui gli alberi hanno dei sentimenti di amore e convivenza amichevole: ad esempio quando cooperano per raggiungere più luce.
Oltre il salice piangente ci sono alberi che piangono veramente, facendo trapelare resina.

In conclusione, gli alberi ci assomigliano più di quanto pensassimo: hanno personalità,  carattere e comunicano. Se queste scoperto fossero state fatte in concomitanza con le teoria sull’etica ambientale, il processo di sensibilizzazione verso la natura sarebbe cominciato in anticipo.

martedì 17 aprile 2018

Verso la candidatura a patrimonio Unesco


Arezzo, assieme ad altre otto città di origine etrusca, si sta preparando per la candidatura a patrimonio Unesco tramite un progetto unitario intitolato Spur (una parola etrusca che significa “città”).

In Toscana, oltre ad Arezzo, si sono candidate anche Volterra, in provincia di Pisa, e Populonia, comune di Piombino, a sud di Livorno. Le altre cinque città interessate sono invece al di fuori del suolo toscano: Perugia, Orvieto, Veio, Tarquinia e l’emiliana Marzabotto.

Il documento per la candidatura unitaria è ormai quasi pronto, predisposto dall’archeologo Lucio Fiorini. Si terrà una conferenza sul tema questo giovedì pomeriggio alla Casa delle Culture di Arezzo.

Il progetto Spur, esule dal progetto Dodecapoli siglato assieme ad altre undici città e che aveva preso corpo negli anni scorsi, punta sull’essenza della città etrusca intesa nei suoi aspetti architettonici e urbanistici. 
Al piano ha lavorato una prestigiosa commissione scientifica.

Arezzo farebbe leva, inoltre, sullo straordinario patrimonio di Castelsecco, suolo degno di una valorizzazione e riscoperta!

Fonte: www.arezzonotizie.it

martedì 27 marzo 2018

10 consigli GREEN per una Pasqua all’insegna del benessere e dell’ecologia



Pasqua è primavera, primavera è anche natura: quale momento migliore di questo per riappacificarsi con l’ambiente e salvaguardarne le meraviglie?

A tutti gli amici di Falcinelli Group, con gli auguri di una buona Pasqua, ecco i 10 consigli GREEN per una Pasqua più sana ed ecologica!!!

1. Inviti ecologici
Non sprecare carta ma preferisci la mail per invitare i tuoi amici al pranzo di Pasqua! Con semplici programmi di fotoritocco puoi creare bellissime cartoline personalizzate da inviare ad amici e parenti. 

2. Decorazioni green
Quale miglior momento delle feste di primavera per sbizzarrirsi con bellissime decorazioni fai-da-te amiche dell’ambiente? Oltre ad esercitare la tua creatività, potrai infatti dare vita a bellissime idee senza spendere un solo centesimo! Uova, legnetti e ramoscelli fioriti si trasformano in bellissimi centrotavola decorativi che puoi completare con qualche ricciolino di carta di giornale tinto usando le spezie che hai in cucina.

3. La tavola amica dell’ambiente
La tavola di Pasqua è assolutamente green! Specialmente se i tuoi ospiti sono numerosi e non hai altra scelta se non quella di utilizzare stoviglie di plastica, cerca di preferire piatti e bicchieri di materiale di riciclo. Esistono in commercio delle soluzioni intelligenti che comprendono stoviglie compostabili, ovvero piatti e bicchieri biodegradabili ricavati direttamente dal mais. E per una ricetta davvero sostenibile, valuta di usare gli avanzi della colomba per i Cake Pops

4. Il menù vegetariano
Se a tavola siedono invitati vegetariani o vuoi fare una scelta alternativa e sostenibile, prova la Torta Pasqualina: una buonissima ricetta vegetariana che non rinuncia al piacere della Pasqua più tradizionale. 

5. Il compostaggio
Specialmente durante le feste, quando i consumi e gli sprechi si moltiplicano, scegli il composter: l’utile metodo di riciclo in grado di produrre dagli avanzi un concime utile a far crescere rigogliosi i tuoi bulbi di primavera.

6. Bricolage riciclone
L’imperativo delle tue vacanze di Pasqua sarà quello di non sprecare, ma di recuperare quanti più scarti possibili per creare tanti piccoli capolavori. I barattoli del sugo e le lattine sono dei vasetti perfetti in cui far germogliare le erbe aromatiche verdi sul tuo balcone. Lascia che i bambini si sbizzarriscano con le decorazioni e regala loro, come ricordo, il vasetto riempito di terra e una manciata di semi da piantare. 

7. Dipingi le uova
Un lavoretto divertente da far fare ai bambini è quello della colorazione ecologica delle uova. Il procedimento è semplice: basta munirsi degli ingredienti naturali in grado di tingere le superfici. Viola con il succo d’uva, blu con quello di mirtilli, giallo con l’infuso di curcuma, marrone con il caffè, arancio e rosso con la buccia di cipolla bollita e concentrata. Fai bollire l’ingrediente con l’uovo e aggiungi, a fine procedimento, qualche goccia di aceto utile a fissare il colore sul guscio. Lascia a mollo l’uovo fino a quando non avrà raggiunto il colore desiderato. 

8. La carta dell’uovo
Se anche i tuoi bambini sono sommersi dalle uova di cioccolato e gli incarti finiscono con l’occupare gran parte del volume della spazzatura, scegli di riciclarli sapientemente! 
L’idea più semplice è quella di trasformare l’incarto nel mantello dei supereroi amati dai più piccoli. In alternativa, se hai un orto, serviti dello stesso per creare uno spaventapasseri: tagliato a striscioline seguirà il movimento del vento e ti aiuterà a tenere lontani i piccioni dall'orticello.

9. Sì ai materiali green
Per i tuoi cesti di Pasqua quest’anno scegli materiali come la canapa o la iuta, amici dell’ambiente! In alternativa acquista quelli fatti a mano e certificati dal commercio equo e solidale: belli da regalare perché utilizzabili dopo le festività come cesta per i giochi o come portariviste.

10. Pasquetta nella natura
La gita fuori porta del giorno di Pasquetta è l’ideale per concedersi una giornata all’insegna della natura! Tempo permettendo opta per un pic-nic in riva al lago, o in collina e metti nel cestino le primizie di stagione. Ricorda però di portare a casa con te tutti i rifiuti accumulati durante il pasto e di separarli correttamente una volta a casa.

venerdì 9 marzo 2018

Può succedere che...


... Fuoriesca uno strato di liquami di fogna :(

Se si tratta di una chiazza marrone che strabocca da un tombino, componete il numero verde di Falcinelli Group e chiedete un intervento urgente al 800 867133!

Falcinelli Group è leader nel settore spurghi e video-ispezione nella provincia di Arezzo e zone limitrofe, grazie all'esperienza pluri-decennale che contraddistingue l'azienda in questo delicato ambito. Il rispetto delle norme vigenti ma soprattutto dell'ambiente, permettono a Falcinelli Group di operare in modo efficiente grazie anche ai mezzi di cui dispone, adatti sia per lavori nei centri urbani sia centri storici e/o aree industriali. Inoltre grazie all'utilizzo di telecamere computerizzate, Falcinelli Group effettua video ispezioni con cui rispondere alle esigenze di tutti i clienti che necessitano di ispezionare o di mappare le tubature.

Falcinelli Group si occupa anche della pulizia di condotte industriali, pulizia reti fognarie, risanamento tubazioni con tecniche non distruttive, trasporto acqua potabile, manutenzione depuratori, lavori negli spazi confinati e aspirazione e trasporto materiali pericolosi e non!