lunedì 11 luglio 2016

Zika in Italia: i dettagli



Il virus Zika è ufficialmente arrivato nel nostro territorio. Nel corso degli ultimi giorni si sono infatti riscontrati due casi, entrambi localizzati in Emilia Romagna.
Tutto ha avuto inizio giovedì scorso, quando un uomo, appena rientrato dalle vacanze nelle zone tropicali del Sud America, ha iniziato ad accusare i sintomi distintivi del virus: dolori ossei e muscolari, febbre alta ed eritemi, il tutto accompagnato da un malessere generale.
Dopo la scoperta del caso sono state immediatamente attivate le procedure di disinfestazione nell’area circostante la casa dell’uomo, come da protocollo generale.
Allo stato attuale, dopo giorni di analisi, la situazione del paziente non desta preoccupazione, ma è fondamentale informarsi e documentarsi per prevenire l’espansione di questo virus, che ricordiamo essere estremamente pericoloso per le donne incinte (Zika pùò infatti comportare la nascita di bambini affetti da microcefalia).

Il virus Zika, originario dei paesi del Sud America come Brasile e Venezuela, viene trasmesso principalmente tramite le punture di zanzara tigre. Non sembra attualmente pericoloso per l’adulto, ma come già accennato può rivelarsi pericolosissimo per le donne incinte: la procedura standard post-infezione, come già visto nel caso dell’uomo dell’Emilia Romagna, prevede una disinfezione totale dei 100m perimetrali intorno al suo domicilio, e nei luoghi dove esso ha soggiornato.

Oltre a cercare di evitare viaggi nei paesi focolaio, è necessario ribadire che disinfezione e disinfestazione sono le parole chiave per prevenire ed eludere la contrazione del virus. 

Noi di Falcinelli Group, grazie all’utilizzo di prodotti specifici altamente efficaci, siamo in grado di applicare metodi di disinfezione sanitaria altamente efficaci. L’obiettivo è quello di annientare i microrganismi nocivi alla salute dell’uomo - come batteri, virus, funghi, protozoi e spore - prevenendo una possibile contaminazione di oggetti o ambienti domestici. Non esitate a contattarci per qualsiasi problematica, e continuate a seguire il nostro blog per scoprire tutti gli aggiornamenti sulla vicenda!

martedì 5 luglio 2016

Luglio: i consigli per il tuo giardino pt.1




Luglio, per i nostri giardini, è il mese della piena fioritura e della raccolta!
Si raccolgono le piante aromatiche e si trapiantano le talee di crisantemo, che hanno ormai attecchito. 
Si procede alla potatura di lavanda e salvia, ricordandosi poi di conservarne i fiori da utilizzare come profumo per la biancheria!
Sarà importantissimo accertarsi che le piante d’appartamento siano protette dal sole, tramite apposite coperture. 

Verso gli ultimi giorni del mese dobbiamo aumentare il regime delle annaffiature del prato; queste dovranno essere a pioggia, organizzate in sessioni da una buona mezzora al giorno per tutti i giorni, e quando lo tagliamo cerchiamo di mantenere le lame più alte in modo da non rasarlo troppo in basso. 
Le operazioni necessarie per il tappeto erboso riguardano soprattutto il corretto apporto idrico: in caso di temperature elevate, bisogna aumentare le annaffiature.


Il prato diventa difficile da gestire tra urlio e agosto: in questo periodo, è di fondamentale importanza scegliere con cura cosa e come coltivare. 
Evitiamo gli sprechi di acqua annaffiando nelle ore serali, notturne o del primo mattino, in modo che il terreno non sia caldo e le perdite per l’evaporazione siano minime. 
Nei giorni di vento è meglio rimandare l’intervento se non strettamente necessario, perchè le perdite saranno elevate e la distribuzione irregolare.

martedì 28 giugno 2016

Odore di sale, odore di mare!


Per alcuni sono già iniziate, per altri sono ancora un sogno lontano.
Le vacanze d'estate, come al solito, ci rimandano ad un immaginario vasto: il sole, i falò in spiaggia, gli amici e l'odore del mare.
Proprio di quest'ultimo argomento vogliamo parlare: cos'è che conferisce all'acqua di mare quel suo particolarissimo ed inconfondibile odore?

Non esiste un unico composto chimico in grado di spiegare, da solo, il perché dell'odore del mare: quel mix di salato, frizzante, con un retrogusto di alga e zolfo che ci rimandano sempre alle estati in spiaggia. Questo insieme di odori è il risultato dell'interazione di almeno tre principali molecole:

1. SOLFURO DIMETILE. Detto anche dimetil solfuro o DMS, è il motivo del caratteristico odore di salsedine, la cosiddetta "puzza di alghe" percepita in certi momenti lungo le coste. Un composto sulfureo che dona un odore pungente non solo al mare e alle alghe, ma anche alle paludi, ai tartufi, ad alcuni tipi di birra e al formaggio!

Questo composto è prodotto dai batteri che digeriscono il fitoplancton, che usa un precursore del DMS per difendersi dai raggi solari. Quando questo muore, libera in mare una sorta di "filtro solare", e i batteri che se ne nutrono producono il dimetil solfuro. Gli uccelli marini usano questa puzza per identificare le aree maggiormente ricche di pesce.

2. DICTIOPTERENI. Questi composti non sono altro che i feromoni di alcune specie di alghe, usate dalle parti femminili per attrarre le controparti maschili. Sono responsabili del caratteristico odore di "alga secca" percepibile su alcune spiagge e in alcune cucine che impiegano come ingrediente le alghe marine.

3. BROMOFENOLI. Il piacevole odore di mare tipico di bivalvi, molluschi e crostacei è dovuto soprattutto ai bromofenoli, composti chimici che in alte concentrazioni producono un aroma pungente di iodio. Gli animali di mare di cui ci nutriamo non producono questi composti da soli, ma grazie a vermi marini, alghe e altri organismi che vivono sui fondali.

Le creature acquatiche selvatiche hanno maggiori concentrazioni di bromofenoli di quelle allevate in cattività. I salmoni del Pacifico, che passano parte della loro vita in acqua dolce e parte nell'oceano, presentano alte quantità di bromofenoli quando sono catturati in mare, e quasi nessuna se presi da torrenti.

venerdì 17 giugno 2016

Il Giardino a Giugno pt.2



Ultimiamo il nostro discorso sui lavori del mese per il giardino con la potatura delle piante.
In giugno buona parte dei lavori di potatura sono stati ultimati, ma alcune piante richiedono particolari accorgimenti. Se compaiono dei rami verdi tra le piante ornamentali variopinte devi intervenire e tagliarli, per evitare che la parte verde prevalga su quella colorata, quanto meno se gradisci di più la variante variopinta di quella verde (come può succeder, ad esempio, con l’edera variopinta, il ligustro variopinto e l’evonimo).
Accorcia i rampicanti che si sono sviluppati troppo (come il glicine) e spunta le siepi che hanno avuto una crescita vigorosa (come la photinia).
rosai da giardino sono spesso innestati sul fusto inferiore: il punto in cui i rami vengono innestati è detto “punto d’innesto”. Una piccola lesione nel punto d’innesto può stimolare la germogliazione sul fusto inferiore, questi getti selvatici crescono molto velocemente e tendono a prevaricare sugli altri, facendo scomparire la pianta originale, ecco perché devi rimuoverli tempestivamente.
Rimuovi anche i fiori appassiti del Rododendro. Tale operazione va effettuata con la massima cautela, in quanto i fiori dormienti, sotto quelli sfioriti, possono facilmente essere danneggiati. Prendi il fiore appassito tra pollice e indice e staccalo dalla pianta, così facendo impedirai alla pianta di produrre i semi e l'anno prossimo fiorirà ancora più abbondantemente.
È il momento di dare anche una spuntatina alle clematidi a fioritura precoce, come ad esempio laClematis Montana. Anche se è meglio evitare di potare le clematidi in primavera, altrimenti si rischia di comprometterne la fioritura, in questo periodo è possibile rimuovere dei ramoscelli sottili o dei rami morti.

venerdì 10 giugno 2016

Vacanze Green!


La coscienza ecologica sta diventando sempre più diffusa all’interno della nostra società e questo sta sviluppando delle tendenze di stile di vita molto più green rispetto al passato, che va dall’attenzione nel riciclare, all’uso meno frequente della macchina, alla selezione oculata dei cibi che consumiamo etc…. Anche le vacanze ed i viaggi si sommano a questa tendenza eco-firendly con una maggiore cura degli aspetti meno ludici della vacanza, ed una tendenza alla ricerca del turismo ad impatto zero.
Anche per quel che riguarda i viaggi in auto, che dopotutto è la opzione preferita dalla maggior parte dei vacanzieri, è possibile seguire dei criteri “green” che ci permettano di essere più rispettosi con l’ambiente. E non stiamo parlando di comprarsi un modello di auto ibrida o totalmente elettrica.
Quando si pianifica la vacanza eco-friendly in macchina si può comunque rispettare il medio ambiente, vediamo come:

Pensa alla tua vacanza eco-friendly come un modo divertente e positivo di contribuire al benessere del pianeta-

Organizzati per un pic-nic ed evita tutti i tipi di prodotti e confezioni monouso: usa bicchieri, piatti e contenitori riciclabili, evita anche eventuali tovaglioli di carta e sacchetti di plastica.

Organizza il tuo bagagliaio correttamente: evita di sovraccaricare la macchina e distribuisci il carico omogeneamente visto che ogni sovrappeso o mal-distrubuzione contribuisce ad un incremente delle del consumo di benzina ergo di emissioni di CO2. Metti in valigia solo con ciò che è indispensabile.

Riempi più volte le bottiglie d’acqua per evitare comprare molte bottigliette piccole e ridurre il tuo impatto.

Per quanto riguarda lo shopping, sfrutta le fiere ed i mercatini che offrono prodotti biologici ed a chilometro zero. Inoltre ricorda di usare borse della spesa riutilizzabili ed evitare quelle di plastica del supermercato.

Scegli il tuo hotel oculatamente, prendendo in considerazione quelli che promuovono iniziative “verdi” e che promuovono una politica attiva di rispetto dell’ambiente.

Una volta in hotel evita il cambio quotidiano degli asciugamani: la maggior parte degli alberghi indica infatti come fare per evitare il cambio sistematico di questi. La maggior parte delle volte basta non gettare per terra gli asciugamani.

venerdì 3 giugno 2016

Il Giardino a Giugno pt.1




Colori vivaci e decisi, natura ricca e florida: questi i tratti che rappresentano il biglietto da visita con il quale si presenta Giugno. Tutto intorno è una festa di colori e profumi che risollevano lo spirito.
Chi aveva già messo a dimora, nei mesi scorsi, le annuali, ora può ammirarne le magnifiche fioriture. Ma non è ancora il momento di mettere in pausa i lavori da fare in giardino. Si può ancora piantare qualcosa e si deve soprattutto curare, concimare, dare acqua e potare (se necessario): di seguito la prima parte della nostra guida di giardinaggio per il mese di giugno.
Piantagione
Per i ritardatari, i primi giorni di giugno rappresentano l’ultima possibilità per piantare le annuali, per poterle veder fiorire questa estate. È il momento ideale per seminare direttamente in terra piena Impatiens, papaveri, violette, Tagetes Erecta, le Lobelie e le margherite, ma anche le piante da seme più alte, quali Girasole, Malva, Cosmea ed Elicriso.
Semina ora le piante biennali, come i Non-ti-scordar-di-me, le Bocche di Leone, i Garofani dei Poeti e (ancora una volta) le Campanule. Sebbene generalmente vendute come annuali, queste piante spesso si autopropagano, per ricomparire nel tuo giardino la prossima estate! Puoi mettere a dimora affianco alle tue piante perenni e annuali dei bulbi o tuberi da fiore, come le classiche dalie, begonie e gladioli oppure puoi farti stupire da piante meno usuali quali la particolarissima Hymenocallis Ismene bianca, lo Sparaxis tricolor, le calle, i ranuncoli, Ixie e Ornithogalum (Latte di gallina), a lunga fioritura.
Se vuoi mettere a dimora delle piante cresciute in vaso, prima di metterle in terra, immergi l’apparato radicale in un secchio d'acqua, e quando le pianti fai attenzione che il terreno non sia troppo bagnato.
Cura 
In questo periodo siepiarbusti e alberi hanno bisogno di molta acqua, innaffiali tanto per tutto il mese di giugno, per poi rallentare leggermente nel corso del mese di luglio ( anche se molto caldo in luglio le piante entrano in una fase di stasi e assorbono meno acqua). Lavora sempre bene il terreno alla base di arbusti e siepi per favorire che acqua e aria circolino e somministra ad intervalli regolari un fertilizzante liquido. Inoltre ti consigliamo di distribuire uno strato di materiale pacciamante per proteggere le radici dalle temperature in aumento. È importante controllare le foglie delle ortensie, che ora sono in piena fioritura, se si presentano sbiadite allora è sintomo di clorosi (dovuta alla mancanza di ferro o di magnesio), in questo caso è opportuno fornire alle ortensie del ferro a pronto assorbimento radicale.
fiori e le rose appassite devono essere eliminati regolarmente, controlla ripetutamente foglie, boccioli e germogli, in modo da poter individuare per tempo eventuali afidi, e in caso di presenza combattili con un prodotto biologico a base di piretro.
Innaffia con generosità i Gigli per avere una fioritura abbondante e fai attenzione alla criocera (specie di coleottero dalla livrea rossa e nera) che mangia foglie e boccioli. I gigli con steli molto alti hanno bisogno di essere sostenuti da alcuni tutori, soprattutto se coltivati in zone ventose.

martedì 24 maggio 2016

Allarme febbre gialla: la zanzara portatrice del virus è presente in Italia



Allarme febbre gialla: sta colpendo l’Angola, compresa la capitale Luanda, con la peggiore epidemia mai verificatasi dal 1986 in Africa. Il Prof. Massimo Andreoni, primario di malattie infettive presso il ptv di Tor Vergata, è intervenuto sul tema ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Rispetto a Zika, la febbre gialla è una malattia molto più grave –ha spiegato Andreoni -, ha una mortalità alta, che arriva al 10-20% e colpisce persone sane. Per l’Italia è un problema legato al fatto che la zanzara vettore del virus è presente anche qui. Se arrivano persone malate in Italia e la zanzara dovesse pungerle, potenzialmente si potrebbe aprire un focolaio di febbre gialla anche in Italia. Esistono diverse decine di migliaia di casi nel mondo”.
Ci sono diverse malattie che la zanzara tigre presente in Italia può trasportare a noi come Chikungunya, Zika e Dengue –ha affermato Andreoni-. Dobbiamo tener presente che quando noi diciamo che alcuni tipi di zanzare in Italia non ci sono, nel mondo è già accaduto che alcune zanzare che non si pensava fossero vettori, invece hanno dimostrato di esserlo. Più che preoccuparci di dire ‘oddio, questa malattia può essere o non può essere trasportata’, dobbiamo intensificare la lotta alle zanzare, cercando di mettere in atto tutte quelle precauzioni per rendere dura la vita alle zanzare che sono intorno a noi”.