lunedì 22 febbraio 2016

Primavera in anticipo



Quest'anno la primavera sembra essere arrivata con un mese di anticipo. Vari tipi di verdura sono infatti già pronti per essere serviti sulle nostre tavole, nonostante alla fine dell’inverno manchi ancora circa un mese. Conseguenze dei cambiamenti climatici: gennaio è stato il più caldo di sempre e, parola del Noaa, il ghiaccio artico è stato ai minimi storici. Stessa situazione a febbraio in cui le temperature si sono alzate di 3 gradi e mezzo rispetto al normale andamento stagionale.

Sole, margherite ovunque e ghiaccio dell'Artico estremamente ridotto hanno creato stati di straniamento climatico: la coltivazione dell'ulivo in Italia è arrivata a ridosso delle Alpi mentre nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee. Effetti straordinari, ad esempio, sono visibili ad occhio nudo in Sicilia dove si coltivano i primi avocado della storia Made in Italy, frutto tipicamente tropicale che soffre le temperature basse, o a Palermo dove si riescono addirittura a produrre le prime banane nostrane. 

Tutto questa caotica situazione climatica arreca qualche problema a produzioni come quelle di salumi, formaggi e vini che caratterizzano l’Italia da sempre. Il riscaldamento provoca, infatti, anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura, l’affinamento e l’invecchiamento che sono condizioni essenziali per il loro successo. Se tutto questo caldo può portare a benefici immediati, viene fuori una situazione da non sottovalutare perché di fatto – conclude la Coldiretti - mette a rischio di estinzione il patrimonio inestimabile di prodotti tipici Made in Italy.

Nessun commento:

Posta un commento