venerdì 10 novembre 2017

Alberi in città: ecco perchè crescono più velocemente!


Campagne e colline possono essere luoghi da sogno, che possono persino fare pensare che "la natura" sia in splendida forma e che tutto cresca per il meglio. No: in città il verde e gli alberi crescono più rapidamente. Lo afferma una recente ricerca, che ha monitorato qualcosa come 14.000 alberi di 10 città del mondo, da Parigi a Houston, da Santiago a Sapporo.

La ricerca si è avvalsa di campioni di carote prelevate da alberi di varie età e che globalmente hanno permesso - attraverso lo studio degli anelli di crescita - di valutare come si sono sviluppati da 150 anni a questa parte.

C'è un dato che accomuna le piante di città a quelle campagnole: i cambiamenti climatici, ossia l'aumento generalizzato delle temperature medie, hanno stimolato la fotosintesi ed esteso la durata delle stagioni di crescita. Tuttavia, gli alberi delle campagne sono cresciuti (rispetto al 1960) del 17% più rapidamente, mentre le piante di città sono cresciute più velocemente del 25%. C'è una differenza dell'8%.

Secondo lo studio, questo è dovuto all'effetto isola di calore urbana: le temperature, in città, sono in media di 10° C superiori rispetto alle zone circostanti, soprattutto in estate.

La situazione non è però uguale dappertutto. In alcune città, per esempio Hanoi (Vietnam), Houston (Usa) e Brisbane (Australia), le piante sono cresciute più velocemente rispetto a quelle delle campagne fino a prima del 1960, mentre in tempi più recenti la differenza si è fatta minima. Questo significa che la temperatura non è l'unico elemento che entra in gioco nel velocizzare la crescita delle piante, ma sono fattori importanti anche l'acqua presente nel sottosuolo e gli spazi a disposizione.


I biologi ora si chiedono se queste differenze si accentueranno o se si stabilizzeranno nei prossimi anni, con l'aumento della temperatura media globale, o se si arriverà a un punto di stasi se non addirittura a una regressione della velocità di crescita delle piante cittadine. Al momento, però, queste sono domande senza risposta.

martedì 17 ottobre 2017

Microplastiche negli oceani: come individuarle


Un metodo semplice ed economico sviluppato da un'Università britannica permette di rintracciare le microplastiche invisibili fluttuanti negli oceani, e di sbarazzarsene più facilmente.


Passate ricerche scientifiche hanno stabilito che il 99% della plastica entrata nei mari è in un certo senso "sparita": di visibile c'è solo l'1%, mentre del resto abbiamo perso le tracce. In effetti la microplastica, cioè l'insieme di materiale polimerico di 1 mm o meno di spessore, è praticamente impossibile da individuare, ed è talmente diffusa che è riuscita ad entrare nel ciclo dell'acqua e nella dieta dei coralli, che ne ingeriscono micro-frammenti.

I ricercatori dell'Università di Warwick, Inghilterra, hanno pensato di utilizzare il rosso nilo, un colorante usato in microscopia, per localizzare fibre di plastica dello spessore di 20 micrometri: la larghezza di un capello umano o di una fibra di lana. Il colorante si lega alle particelle di plastica e balza subito all'occhio sotto al microscopio a fluorescenza: è così possibile individuare microframmenti che prima sarebbero passati inosservati.


Unito all'acido nitrico, che digerisce tutti i frammenti di origine organica, il colore fluo è riuscito a evidenziare soltanto le particelle di plastica, sia in un campione di acqua marina superficiale, sia in una manciata di sabbia prelevata da una spiaggia inglese.


Dato interessante, la maggior parte dei microframmenti localizzati è risultata essere polipropilene, un polimero utilizzato nel packaging di alimenti e nei contenitori del cibo: un'ulteriore prova delle ricadute delle nostre abitudini di consumo.

lunedì 2 ottobre 2017

Prepariamo il giardino all'inverno!





I mesi freddi dell'anno sono fondamentali per la salute del giardino, in quanto servono alla preparazione del periodo invernale. Ecco allora qualche utile consiglio per il giardinaggio in autunno.

La parola d’ordine in questi mesi di passaggio è proteggere. Per prima cosa quindi dovete identificare le piante del vostro giardino che potrebbero patire maggiormente il freddo. Se sono in vaso basterà spostarle in un angolo riparato, o se ne avete la possibilità in casa o in serra. Se sono interrate invece e sono delicate come i gelsomini ad esempio, la soluzione migliore è coprirle con dei grossi teli di plastica. Attenzione, i teli devono essere trasparenti, anche d’inverno infatti le piante hanno bisogno di luce.

L’autunno è un momento molto importante anche per il terreno; è il momento infatti di concimarlo per renderlo pronto all’arrivo delle stagioni calde. Se una parte del vostro giardino è riservata all’orto, procedete con la vangatura del terreno cercando di eliminare le zolle di terra più grosse.

Se volete godere della bellezza di un giardino fiorito a primavera dedicate parte del vostro tempo a piantare ora i bulbi in giardino. E’ il momento migliore. Scegliete con accuratezza i vostri bulbi a seconda dei gusti e del periodo di fioritura. Per piantarli aiutatevi con una paletta e scavate delle buche non troppo profonde (in genere il doppio della grandezza del bulbo). Per un effetto variopinto scegliete fiori dai colori diversi.

L’autunno è anche il momento migliore per le pulizie. Armatevi di guantoni, cesoie e forbici e ripulite a fondo il vostro giardino da erbacce, piante secche e foglie secche. Alberi e siepi devono essere potate in questo periodo.

Erroneamente in molti smettono di innaffiare il giardino appena finisce l’estate. Al contrario, se il clima è secco le piante, soprattutto quelle in vaso, hanno bisogno di ricevere ancora acqua.

martedì 19 settembre 2017

Perchè le foglie cambiano colore in autunno?



L'autunno si avvicina, e noi del blog di Falcinelli Group quest'oggi parliamo del perchè le foglie verdi, in autunno, diventano gialle, arancioni, rosse, marroni... A cosa si deve questo spettacolo di colori della natura?

Secondo David Lee, che ha studiato dal 1973 il colore delle foglie presso l'Università Internazionale della Florida «Il colore di una foglia è sottrattivo, come i colori dei pastelli sulla carta».

Nelle cellule delle foglie, infatti, si trovano i carotenoidi (pigmenti chimici responsabili del colore arancione delle carote o del giallo del mais) che però restano invisibili sotto il verde della clorofilla (il pigmento chimico che cattura l'energia del sole).

Ma in autunno, quando le foglie si stanno avvicinando alla fine del loro ciclo di vita, la clorofilla diminuisce e il giallo-arancione del carotene e degli altri pigmenti (che normalmente sono nascosti dal verde della clorofilla) prende il sopravvento e si rivela.
       
Le piante producono anche altri pigmenti, gli antociani (dal greco anthos=fiore e kyàneos=blu), che hanno una tinta rossastra-blu e la funzione di "crema solare" contro alcuni raggi ultravioletti (sono anche responsabili del colore blu di molti frutti come i mirtilli). Quando la clorofilla e gli antociani coesistono, il colore delle foglie può virare verso il bronzo, come nei frassini. A concentrazioni sufficientemente elevate, gli antociani fanno invece sembrare una foglia quasi viola, come negli aceri giapponesi.



Infine, i colori autunnali più grigi si formano quando le foglie sono completamente morte perché avviene la degradazione dei cloroplasti (corpuscoli cellulari che contengono la clorofilla). E quando le foglie sono secche, i pigmenti si legano insieme e formano quello che David Lee definisce una "poltiglia marrone".

martedì 5 settembre 2017

Zanzare e disinfestazione



Salve a tutti! Con l’inizio di questo nuovo mese noi del blog di Falcinelli Group siamo tornati, pronti a soddisfare ogni vostra necessità e curiosità; augurandoci che abbiate trascorso al meglio questo periodo estivo, ecco che ci ritroviamo a fronteggiare un problema tipicamente estivo!

Purtroppo infatti, nonostante la nuova stagione sia alle porte, non abbiamo potuto fare a meno di notare l’ancora abbondante popolazione di zanzare che infesta l’Aretino!


I fastidiosi pizzichi che lasciano, infatti, possono essere veicolo di malattie ed infezioni. Spesso si può ricorrere a molti rimedi semplicistici, che però possono risultare o non molto salutari o poco efficaci in vari casi, portando magari ad uno spreco di risorse inutilmente. 

Noi del Falcinelli Group sappiamo bene quanto sia importante mantenere un ambiente protetto da questi fastidiosi ospiti, e ci impegnamo al massimo della nostra professionalità per risolvere questo fastidioso problema. Grazie a delle analisi preliminari svolte nel luogo di interesse, possiamo individuare il rimedio migliore in termini di rapidità, efficacia e sicurezza!

Rivolgetevi a noi: Falcinelli Group è qui per rendere la città un posto migliore! ;)

venerdì 4 agosto 2017

Chiusura Estiva: ci leggiamo presto!




Ormai ci siamo: è tempo di ferie, e anche il blog di Falcinelli Group si prenderà una pausa!

Torneremo dopo Ferragosto, con tante news su curiosità, servizi ed aggiornamenti sul mondo di Falcinelli Group!
A presto!!!

lunedì 12 giugno 2017

Manutenzione dei depuratori e trattamento delle acque reflue



Oggi il blog di Falcinelli Group si occupa di manutenzione dei depuratori e trattamento delle acque reflue!

In ingegneria ambientale e chimica, si definisce trattamento delle acque reflue (o depurazione delle acque reflue) il processo di rimozione dei contaminanti da un'acqua reflua di origine urbana o industriale, ovvero di un effluente che è stato contaminato da inquinanti organici e/o inorganici.

Le acque reflue non possono essere reimmesse nell'ambiente tal quali poiché i recapiti finali come il terreno, il mare, i fiumi e i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità autodepurativa. Il trattamento di depurazione dei liquami urbani consiste in una successione di più fasi (o processi) durante i quali, dall'acqua reflua vengono rimosse le sostanze indesiderate, che vengono concentrate sotto forma di fanghi, dando luogo a un effluente finale di qualità tale da risultare compatibile con la capacità autodepurativa del corpo ricettore (terreno, lago, fiume o mare mediante condotta sottomarina o in battigia) prescelto per lo svernamento, senza che questo ne possa subire danni (ad esempio dal punto di vista dell'ecosistema a esso afferente).

Il ciclo depurativo è costituito da una combinazione di più processi di natura chimica, fisica e biologica. I fanghi provenienti dal ciclo di depurazione sono spesso contaminati con sostanze tossiche e pertanto devono subire anch'essi una serie di trattamenti necessari a renderli idonei allo smaltimento, ad esempio in discariche speciali, o al riutilizzo in agricoltura tal quale o previo compostaggio.

Questo tipo di attività è un ulteriore servizio di qualità che Ecologia Falcinelli può offrire a clienti privati e non privati. L’esperienza consolidata negli anni ci vede assolutamente all’avanguardia in operazioni che vanno dal servizio di controllo alla manutenzione di impianti di depurazione.
Falcinelli è leader ad Arezzo e provincia per i servizi Ambientali ed Ecologici ed opera anche nelle provincie limitrofe di Siena, Perugia, Firenze.